martedì 12 giugno 2012

Un nuovo Rinascimento italiano?



Per il bene Comune. Progetti condivisi e lungimiranti che guardino oltre l’oggi. Basta con le decisioni di pancia, di emergenza, funzionali solo a immediati ed egoistici consensi.

Si cura ciò che si ama
Si ama ciò che si conosce
Si conosce attraverso la memoria, la ricerca e la consapevolezza

E' straordinario vedere come stia maturando in tutta Italia, tra i Comuni e i cittadini, l’attenzione a temi centrali come la cultura, il territorio, il paesaggio storico, naturalistico, agricolo, urbano e monumentale. Patrimoni da tutelare e soprattutto da valorizzare e promuovere, per ripartire dalla cultura, dall’arte, dall’artigianato, dal lavoro. Aspetti che nei secoli scorsi hanno fatto grande la storia del nostro Paese e dei cittadini. Patrimoni, che rappresenterebbero la svolta per l’economia e la cultura italiana, insieme alla scuola e alla ricerca, alla mobilità e alle infrastrutture sostenibili, alle piccole opere quotidiane, alla partecipazione e agli stili di vita capaci di far rinascere questo Paese. Serve riscoprire i valori assoluti dell’umanità e della società civica, logorati e stracciati dal degrado politico degli ultimi anni. Patrimoni dimenticati a vantaggio di modelli economici che hanno divorato terreni, capitali, tesori! Ripartire per ridare dignità e slancio all’artigianato, all’agricoltura, all’allevamento. Ripartire dai cittadini, dai Comuni, dal territorio, dalle sinergie. Dalle primizie, dai talenti nell’arte, nella cultura, nella ricerca e nell’impresa.  Dalle tante eccellenze, per troppo tempo, costrette al letargo o a emigrare altrove, facendo crescere l’economia e la cultura di altri Paesi che non avevano investito su di essi! Questo oggi non è solo possibile: è necessario. E si può. Ci sono tante realtà in Italia, che sono un incredibile stimolo, che con dirompente carica contaminano e trasmettano non solo la voglia ma anche gli strumenti affinché si superi l’attuale situazione stagnante. Basti pensare come esempio alla rete nazionale dei Comuni virtuosi: concreti e numerosi progetti già fatti e in corso in tutta Italia, al nord, al centro, al sud e all’estero. Azioni e progetti che oltre a riavvicinare la politica ai cittadini nei risultati più che nelle parole, alimentano nuove idee e forniscono forza e strumenti per fare scelte a lungo termine, ben oltre le frontiere della scadenza elettorale. Più che una speranza, una certezza che ci mette tutti in gioco, perché serve la determinazione e la consapevolezza di tutti.

Certamente, ce n’è di strada da fare. I risultati si vedranno quando soprattutto ripartirà il lavoro. Prima deve maturare la cura e la valorizzazione. 
Si cura ciò che si ama. Si ama ciò che si conosce. Si conosce attraverso la memoria, la ricerca e la consapevolezza. 
La via maestra: progetti condivisi e lungimiranti che guardino oltre l’oggi. Basta con le decisioni di pancia, di emergenza, funzionali solo a immediati ed egoistici consensi


In questo momento cresce l’attenzione verso tutte le amministrazioni che oggi in Italia stanno provando a mettere in discussione un sistema ingessato e bloccato, ripartendo da progetti condivisi e lungimiranti; dall’impegno e dalla testimonianza. C'è voglia di rinnovamento dal basso; il bisogno di riportare la politica ai cittadini e i cittadini alla politica.

Cresce l’attenzione nei confronti dell'associazione nazionale dei Comuni Virtuosi, e anche per Mirabello Monferrato: dalla dedica di un capitolo nel libro “Viaggio nell’Italia della buona politica”, Einaudi, di Marco Boschini, dove si racconta dello sportello amianto; agli interventi in conferenze a Pisa, a Capannori e più di recente a Padova da parte del sindaco e degli assessori. All’organizzazione della “Scuola di alt(r)a amministrazione” nel paese monferrino dopo le edizioni di Milano e Padova, che ha registrato più di 350 iscritti provenienti da tutta Italia. All’attenzione a livello nazionale con gli articoli dell’ANCI e del Corriere della Sera e le interviste o citazioni su radio e televisioni nazionali.

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